Giornale di Sicilia del 29/11/2008
Oggi ho ricevuto la felice notizia che la mia pratica per l’accesso al fondo delle vittime della mafia e del racket è stata deliberata giorno 25/11/2008, riceverò subito un integrazione del 50% come da legge e la rimanente parte fra qualche mese. E’ un segnale fortissimo per me da parte dello stato, cari colleghi chiunque voi siate, commercianti, artigiani, imprenditori, ricordatevi che le istituzioni sono presenti e pronte ad aiutare sempre coloro che sono oppressi dalle associazioni mafiose. Caro imprenditore ricordiamo che il vero nemico non è lo stato, come vi avevo detto, non mollerò facilmente questa presa. Una parte di questi soldi la destinerò in questa lotta giusta per la lotta alla mafia e contro il racket delle estorsioni, per cercare di sensibilizzare chi soffre in silenzio. Una persona anche se sta soffrendo o sta lottando, deve sempre prendere il lato positivo degli eventi. Ho incontrato tante persone, ma come Sua Eccellenza il Prefetto Umberto Postiglione non mi era mai successo; Lui è sempre lì pronto a tendere la mano a chi gli chiede aiuto. Ti assicuro che non sarai trattato come una pratica con un numero sopra, è una persona che ha il cuore al posto giusto che si fa carico delle proprie responsabilità. E’ una persona semplice e disponibile, questo ve lo posso testimoniare io stesso. Mi ha dedicato tanto del suo tempo libero per darmi coraggio in questa lotta giusta; la sua grande porta dell’ufficio che entrando ti fa sentire piccolo è sempre aperta per aiutarti, mi ha fatto sentire in una famiglia, è come avere un fratello maggiore. Ogni volta che ci incontriamo la prima cosa che mi dice è: “zù gnà” tutto a posto?
Il consiglio che vi posso dare è provare per credere.
Eccolo qua, guardatelo, questo è il DURC;
è giusto che ci sia un documento che controlli la regolarità contributiva delle imprese, ma quando un’impresa lavori nelle normali circostanze come è giusto che dovrebbe essere, massima tranquillità economica; ma quando un’azienda si trova ad essere bersagliata da atti intimidatori pur volendo non potrà mai essere in regola, perché subendo dei danni si cercherà di fare sopravvivere la propria famiglia e poi la propria azienda. Come amo dire, dopo il danno la beffa, perché un padre di famiglia deve lottare pure contro la burocrazia che in questi casi è distruttiva o addirittura micidiale. Secondo me il sogno di qualsiasi imprenditore è quello di cercare di far ingrandire la propria azienda e di riuscire a pagare le tasse onestamente, però non potendole pagare non si potrà più lavorare, incassare eventuali somme da privati o enti pubblici. Non tutti riescono a risollevare la propria azienda perché magari le circostanze dettano le regole, mi rivolgo con molta umiltà ai legislatori o a chi ha la possibilità di modificare le leggi per non farci soffrire o magari umiliarci più di tanto, non vogliamo essere avvantaggiati, ma solo avere una vita lavorativa normale. Come tutti sappiamo il lavoro nobilita l’uomo e sicuramente fa vivere la propria famiglia più dignitosamente.
Da Comunicalo.it :Cutrò, solidarietà a Catanzaro per le intimidazioni: “Presidente andiamo avanti a schiena dritta” | ![]() |
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